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"Il binomio bene-male, che ha ispirato grandi opere, è un tema primordiale della letteratura cosí come lo è l'imprevedibilità. Con quest'ultima si confronta Cinzia Perrone ne "L'inatteso" che attraversa più generazioni di due famiglie del meridione (quella dei notabili Signorelli e quella dei Selvaggi) in lotta - a cavallo delle due guerre mondiali, tra orrori e miserie - con se stesse ma anche con le ipocrisie, i vizi e le debolezze proprie e del proprio tempo. Opera didascalica dove azioni e sentimenti sono passati al setaccio e osservati al microscopio, il romanzo è quasi un monolite che si legge senza staccare gli occhi dalla pagina. Ineluttabilità della sorte ma anche lotta, a tratti coraggiosa, contro le sue cieche insidie. Fatalismo e al tempo stesso il raggio della speranza irrorato dall'indomita natura dell'essere umano che, se costretto a piegarsi al destino, non smette mai di lottare." (Dalla prefazione di Marco Torcoletti)